I BOTTINI DI SIENA
la visita ad un sistema idraulico unico al mondo
L'acquedotto medievale
Quando si passeggia per le vie di Siena e si ammirano le fonti medievali,
è difficile immaginare che sono alimentate da una rete di 25 Km di gallerie, ancora oggi funzionanti.
Siena infatti si trova in collina e lontana dai fiumi, ed allora per garantire l'approvvigionamento idrico sono stati
scavati i "bottini": sono gallerie con la volta "a botte", quasi tutte percorribili a piedi, che raccolgono le infiltrazioni delle acque piovane
cadute nelle colline circostanti e le portano fonti presenti in città.
Questa tecnica non ha uguali nel mondo. Certo, le gallerie drenanti sono utilizzate da millenni nelle oasi del Medio Oriente
e del Nord Africa, ed in Europa sono state utilizzate fin dai tempi degli Etruschi e dei Romani, per cui
troviamo esempi simili a Tarquinia, Veio, Caere, ed in alcuni borghi della provincia di Siena.
Solo a Siena, però, i bottini sono associati ad uno sviluppo urbano, ed hanno consentito di soddisfare i fabbisogni
idrici di una delle città medievali più ricche e popolose d'Europa, che poteva competere con quelle costruite su un grande fiume come l'eterna rivale Firenze.
La visita dei bottini
Alcuni tratti di questo straordinario mondo sotterraneo sono visitabili (prenotazione obbligatoria): un'esperienza che fa tornare indietro nella storia e capire molto della città.
La scelta è tra i bottini di Fonte Gaia, Fonte Nuova d'Ovile e Fonti di Pescaia, dove si può anche visitare il Museo dell'Acqua.
Si tratta di percorrere suggestive gallerie ad altezza d'uomo, scavate nella sabbia o rivestite con una volta di mattoni,
mentre l'acqua scorre in una canaletta (gorello), così i piedi stanno all'asciutto.
Nei bottini possiamo anche incontrare delle targhe, che indicano la quantità di dadi che poteva ricevere un certo utente: il dado era un forellino
al centro di una piastra che sbarrava una canaletta di derivazione, e si potevano avere contratti per 1/2 dado, 1, 2, 3 dadi. Queste targhe risalgono all'ottocento, quando le famiglie più ricche,
che avevano abitazioni vicine al percorso dei bottini, si allacciavano all'acquedotto ed avevano l'acqua "in casa", mentre il resto della popolazione doveva continuare ad attingere dalla fonte pubblica.
Queste sono le uniche modifiche che i bottini hanno subito da quando sono stati costruiti.
I bottini consentono anche di immergersi nelle antiche leggende, come quella della Diana, il grande fiume sotterraneo che i senesi hanno
sempre cercato, tanto che credevano di sentirne il rumore in due punti della città, meritandosi di essere presi in giro da Dante nella Divina Commedia.
Altre leggende riguardano gli abitatori dei bottini, i gioiosi homiccioli ed i dispettosi fuggisoli, che
venivano avvistati dagli addetti alla manutenzione, che venivano pagati in vino e venivano chiamati "guerci" perrché quando tornavano in superficie erano accecati dalla luce.
Dalle origini ad oggi
Le prime testimonianze storiche di gallerie usate per l'approvvigionamento idrico di Siena risalgono al 394 d.C.,
ma i grandi lavori iniziarono nell'XI secolo per rispondere alle esigenze di una popolazione in espansione, talvolta utilizzando preesistenti fonti etrusche o romane.
Quando si individuava la presenza di acqua, come una piccola sorgente, si iniziava a
scavare una galleria che seguiva la vena d'acqua, risalendo con una lieve pendenza, tenendosi sempre tra i due strati che formano le colline senesi:
uno superiore di sabbia (chiamata impropriamente "tufo"), che filtra l'acqua piovana, e l'altro sottostante di argilla,
che la trattiene.
Sono le le sabbie e le argille sedimentate sul fondo di un antico mare.
É un gioiello di ingegneria idraulica tre-quattrocentesca, che ha rappresentato l'unica fonte di acqua potabile fino
alla prima guerra mondiale, ancora oggi funzionante, tanto che sono state mantenute alcune utenze. Tuttavia, nei tratti più lontani dalle fonti
i bottini sono a rischio di interramento a causa delle frane, della penetrazione di radici, dell'accumulo di fango nel gorello.
Questo sistema di approvvigionamento idrico richiede infatti una notevole manutenzione. Da diversi anni, però,
l'Associazione La Diana opera per il recupero, la manutenzione e la valorizzazione di questo patrimonio, e fornisce le guide per la visita ai tratti
aperti alle visite.
Visita guidata ai bottini
ITINERARI
Sono stati messi in sicurezza per la visita 320 metri comprendenti una parte del Bottino di Fonte Nuova e del Bottino di Fonte Gaia
Riaperto dal giugno 2023 il Museo dell'Acqua, che comprende la visita al tratto terminale del Bottino delle Fonti di Pescaia di 30 metri circa.
PRENOTAZIONE
La prenotazione per visitare il bottino di Fonte Gaia è obbligatoria e si può effettuare (preferibilmente almeno 15 giorni prima):
- on line: https://siena.b-ticket.com/ticketshop/webticket/timeslot
- per telefono: 0577 / 292614-15, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 13:30.
- per e-mail: ticket@comune.siena.it indicando la data, il numero dei partecipanti e il recapito telefonico.
Al momento della prenotazione verrà verificata la disponibilità per la data richiesta e comunicate le modalità di pagamento anticipato dei
biglietti.
COSTO
intero € 20;
ridotto € 10 (ragazzi da 11 a 19 anni, over 65, studenti);
gratis under 11.
REGOLAMENTO
La visita nei Bottini è sconsigliata ai minori di otto anni, a portatori di handicap e a tutti coloro soffrono di patologie cardiache, respiratorie o claustrofobia.
I visitatori autorizzati sono obbligati a visitare i bottini con diligenza senza lasciare rifiuti, e si assumono ogni
responsabilità ed onere relativamente ai danni che possono essere arrecati alla struttura.
Sono vietate riprese foto e video. L'eventuale utilizzo di una macchina fotografica o cinepresa dovrà essere autorizzato dal Sindaco dopo specifica richiesta.
L'Amministrazione Comunale si riserva la facoltà di poter revocare in ogni momento e senza preavviso l'autorizzazione alla visita per motivi di ordine pubblico, di esigenze sopravvenute o per la tutela dei visitatori stessi.
ABBIGLIAMENTO
E' consigliato dotarsi di torcia elettrica, abbigliamento idoneo alle basse temperature e scarpe chiuse antiscivolo (in occasione di acqua alta sono assolutamente necessari gli stivali).
Aggiornato maggio 2024. Le regole ed i costi indicati possono aver subito variazioni.