I CAVALIERI TEMPLARI
I custodi del Tempio di Salomone
I "Poveri Compagni d'armi di Cristo e del Tempio di Salomone", detti "Cavalieri del Tempio" o più
semplicemente "Templari", fu il più noto ordine religioso cavalleresco della cristianità medioevale.
Nato verso il 1100 in occasione della prima crociata, usufruì di numerosi lasciti e donazioni, diventando ben presto
l'Ordine più ricco e potente dell'epoca.
Attorno ai Cavalieri Templari naquero misteri e leggende, che li volevano custodi dell'Arca dell'Alleanza (il contenitore
delle tavole della legge che Dio consegnà a Mosè), del Santo Graal (il calice dal quale bevve Gesù) o della Sacra Sindone (che avvolse il corpo di Gesù deposto dalla croce).
Il doppio ruolo di monaci e combattenti fu sempre fonte di perplessità. Così nel 1312,
a seguito di accuse infamanti ed infondate, fu duramente soppresso.
Tutti i beni passarono all' Ordine dei Cavalieri di San Giovanni (detti anche Giovanniti, Gerosolimitani od
Ospitalieri), poi chiamati Cavalieri di Malta, tuttora alle dipendenze dalla Santa Sede.
L'itinerario templare
Ecco un itinerario dei luoghi templari lungo il tratto senese della
via Francigena,
che i cavalieri presidiavano per garantire il flusso di pellegrini verso Roma.
1) Si inizia con il museo delle armature di Monteriggioni,
stupendo borgo fortificato a pochi chilometri da Siena.
2) Si prosegue per Siena, si posteggia l'auto e si entra da Porta Camollia, proprio come facevano i pellegrini, per
raggiungere il gioiello architettonico della Casa del Tempio di Siena, con la chiesa templare di San Pietro della Magione.
3) Si cammina lungo il tratto cittadino della via francigena fino al Duomo di Siena con il suo
magico quadrato del Sator, per poi cercare nella città templare gli stemmi di Siena straordinariamente simili al
Vessillo del Tempio.
Le armi dei templari
La qualità delle armi dei Templari era molto elevata per quei tempi, e fedeli
riproduzioni si trovano nel Museo delle armi e armature di Monteriggioni:
un piccolo e piacevole museo dove è anche possibile maneggiare armi e indossare armature.
La lancia dell'armamento templare era in legno di frassino con una punta di ferro,
lunga tre metri e pesava cinque chili.
La spada era l'arma più nobile, in acciaio e lunga più di un
metro, a doppio taglio, pesante oltre due chili: per la sua forma a croce era l'arma ideale del monaco-cavaliere Templare.
Il Templare indossava la cotta di maglia ferrata, fatta
da una miriade di anelli in ferro, chiusa in vita da un cinturone in cuoio; sotto veniva indossata una tunica
imbottita in cuoio, per attutire i colpi.
L'elmo, detto pentolare, di forma cilindrica, veniva
indossato in combattimento sopra un copricapo di cuoio imbottito.
Completava l'armamento dei Templari lo scudo con l'immagine
della Croce: era di legno, rivestito di cuoio e rinforzato ai bordi da un telaio di ferro.
La Casa del Tempio
I Templari erano presenti in Terra Santa e lungo vie di pellegrinaggio con delle
Case del Tempio, note come Magioni o Mansioni: deriva dal francese maison e dal latino mansio,
ovvero "tappa, sosta", che ancor oggi si ritrova nel toponimo di molti luoghi. Queste case templari si trovavano poco fuori dei centri abitati,
erano dotate di possenti fortificazioni e ricche di richiami simbolici e, secondo alcuni, esoterici.
I Templari avevano a Siena una Magione in via Camollia, vicino alla porta
settentrionale della città, in modo da accogliere i pellegrini che entravano in città:
l'insediamento templare comprendeva un ospedale per i viandanti, la casa templare dei monaci-cavalieri
e la chiesa templare, arrivata fino a noi ben conservata e visitabile (ingresso libero).
La Chiesa, dedicata a San Pietro in Camollia, detta Chiesa della Magione, è a pianta rettangolare
ed una sola navata. La facciata ha un grande portale in stile gotico, realizzato nel XIV secolo in sostituzione
di due originari portali affiancati, che ancora si intravedono. All'esterno è possibile notare diverse croci templari scolpite nella muratura.
All'interno sono visibili pietre con graffiti simbolici.
La prima notizia storica della Chiesa risale all'anno 998, quando era
all'esterno delle mura cittadine, ed un documento del 1148 indica che era gestito dei Cavalieri Templari. Oggi appartiene ai Cavalieri di Malta.
Il quadrato magico del SATOR
Il quadrato del Sator comprende cinque parole di cinque lettere che si ripetono se
vengono lette da sinistra a destra o dall'alto al basso, e viceversa: "Sator Arepo Tenet Opera Rotas".
É stato ipotizzato un legame tra il Sator ed i Templari, i quali avrebbero adottato
questo simbolo per contrassegnare dei luoghi particolari: infatti, molti quadrati magici si trovano nelle località che
furono sedi templari, e risalgono allo stesso periodo storico.
I luoghi del Sator sono sparsi in tutta Europa ed Italia sono una ventina: uno è a Siena,
sul lato nascosto del Duomo di Siena,
con i suoi enigmatici 1300 metri quadrati di pavimento intarsiato, raffiguranti l'evolversi della filosofia umana e ricco di simboli esoterici.
La bandiera del Tempio
Siena e Templari hanno un vessillo molto simile per puro caso, ma per alcuni è
la prova di uno stretto legame tra la città e l'ordine cavalleresco: entrambi hanno uno scudo diviso in due parti,
bianco in alto e nero in basso, con la differenza che il vessillo del Tempio ha nella parte bianca una croce patente.
A Siena lo stemma si chiama "La Balzana", che in araldica indica lo scudo diviso in due
parti, quindi "spaccato", "troncato": lo troviamo sugli edifici pubblici antichi, per esempio alle
fonti medievali.
I Templari lo chiamavano Beauceant (o Baussant, Bauceant, Bauçant, Beaucant), che
potrebbe derivare dal provenzale bausan, a sua volta derivato dall'italiano balza.
Il dualismo tra bianco e nero ha portato alcuni ad ipotizzare che il Vessillo
del Tempio rappresenta il concetto fondamentale delle filosofie esoteriche: due forze cosmiche opposte ma
complementari, che muovono e governano il mondo.
L'antagonista dei templari
Per le vie di Siena possiamo anche percorrere l'itinerario dell'antagonista dei templari:
San Galgano, il cavaliere che rinunciò
alla spada conficcandola nella roccia proprio negli anni dei Templari.
Nella parte opposta di Siena rispetto alla sede templare si trovano infatti i
luoghi galganici come il Palazzo di San Galgano (oggi dell'
Università di Siena) e la Chiesa del Santuccio,
che raccolse le sue spoglie, mentre la
Pinacoteca Nazionale
custodisce preziose raffigurazioni tre-quattrocentesche del Santo.
Una escursione di almeno mezza giornata può portare all'Eremo con la
spada nella roccia e all'
Abbazia di San Galgano e,
lungo la strada, possiamo fermarci a Fròsini, un piccolo paese che in quei tempi lontani fu un castello templare,
e legato ai monaci di San Galgano.