LE FONTI MEDIEVALI IN CAMPAGNA
Itinerario dell'acqua tra le colline attorno a Siena
Fonti medievali in campagna
Sei piccole fonti medievali, affascinanti nella loro semplicità, si trovano sparse nella campagna a poca distanza
l'una dall'altra, nei dintorni dell' Agriturismo La Torretta.
Non esiste un'altra zona attorno a Siena che ha questa ricchezza di fonti:
non a caso è proprio qui che si trovano due antichi insediamenti fortificati, quello del Monastero e quello di Sant'Abondio,
che fanno parte integrante del territorio della Contrada della Chiocciola, l'unica eccezione alla regola che vuole i territori delle
contrade esclusivamente all'interno della cerchia muraria.
Quasi tutte le fonti rispecchiano la struttura delle grandi fonti medievali presenti in città,
ed alcune sono alimentate da un breve bottino che si inoltra nella collina.
Un po' di storia dei due insediamenti
Entrambi sono antichissimi monasteri benedettini.
Il "Monastero", oggi dedicato a San Bartolommeo, fu fondato nel 730 da Warnefred,
amministratore e fiduciario del re Longobardo, all'epoca noto col nome di Abbazia di Sant'Eugenio a Monastero. Nel 1446 era talmente potente che assorbì
perfino l'Abbazia a Isola presso Monteriggioni, e vi furono realizzati alcuni pregiati dipinti oggi conservati
alla Pinacoteca Nazionale di Siena ed in prestigiosi
musei europei.
Nei primi anni del 1800, quando Siena fu assoggettata all'Impero Francese e Napoleone impose la vendita dei beni della
Chiesa, passò ai conti Griccioli,
per poi ritornare alla Chiesa nel 1932.
"Sant'Abondio" (Sant'Abundio nelle vecchie mappe) fu un convento di suore benedettine
dal 13° al 18° secolo.
In quest'epoca, con le imposizioni napoleoniche, diventò una villa-fattoria dei Chigi-Saracini, potente famiglia senese che dimorava nel centro storico di Siena nello stupendo
Palazzo Chigi-Saracini, accessibile con visita guidata.
Oggi il cocuzzolo fortificato di Sant'Abondio, con una pianta di olivo che cresce sulla sommità della torre, è frazionato in unità abitative private.
Fonte di Sant'Abondio
Piccola fonte situata poco sotto il cocuzzolo fortificato di Sant'Abondio, facilmente raggiungibile
con una breve escursione a piedi. E' costituita da un'unica vasca scavata nella sabbia, sovrastata da una tettoia realizzata successivamente,
e collegata ad un bottino che si inoltra nella collina. É in buono stato di conservazione ed utilizzata per irrigare gli orti circostanti.
Fonte della Commenda
Piccola fonte situata tra Villa Flora ed il Commendone, facilmente raggiungibile a piedi percorrendo strade poderali.
E' costituita da un'unica vasca scavata nel terreno, senza manufatti in muratura. Una breve e piccola galleria, anche questa semplicemente scavata
nella sabbia, raccoglieva l'acqua di una sorgente secondaria poco distante. E' in modesto stato di conservazione, ed utilizzata per irrigare l'orto sottostante.
Fonte del Romito
La fonte si trova sotto il podere Romito, nel fondovalle percorso dall'antica via
Grossetana, oggi SS 73 Ponente Senese-Aretina. É composta da una piccola vasca di attingimento, seguita da un abbeveratoio e
da un lavatoio riparato da una tettoia, infine da una cisterna che raccoglie l'acqua del trabocco.
Dai documenti storici non risultano informazioni sulle origini della fonte, ma
nel 1295 si ricorda la presenza di fontanelle. Di certo, fino a trenta anni fa era utilizzata
dagli abitanti del borgo di S.Carlo per abbeverare gli animali e per usi domestici, ed era collegata
ad una serie di lavatoi oggi scomparsi. E' utilizzata per irrigare gli orti circostanti.
Fonte delle Cannelle
Conosciuta anche come "Le Stagioni", si trova sul costone che sovrasta
la via Grossetana (strada statale 73 Senese-Aretina) tra Costalpino e Costafabbri. É completamente scavata nella sabbia ed in
buono stato di conservazione, ma nascosta dalla vegetazione infestante.
Il fronte esterno è formato da un muro di mattoni alto 2 metri e privo di ogni
decoro architettonico, al centro del quale si trova l'ingresso, sormontato da tre archi consecutivi, che
hanno senz'altro un'origine più recente rispetto alla fonte vera e propria.
La fonte è composta da diversi ambienti. In quello centrale si trova la vasca, da cui
parte un bottino. Sui due lati ci sono delle nicchie, che conferiscono alla fonte una pianta a croce. Non vi è traccia di abbeveratoi e lavatoi.
La fonte serviva probabilmente il vicino Monastero, al quale era collegata da una galleria
che sbucava nelle vicinanze. Oggi è utilizzata per irrigare gli orti circostanti.
Fonte di Costalpino
La fonte si trova nella valletta sotto il borgo di Costalpino, ed è raggiungibile
percorrendo una strada campestre che parte dalla Strada Statale Senese-Aretina 73 Ponenete.
Il muro di facciata, in mattoni, è imponente e severo, largo 8 metri ed alto 6 metri,
privo di ogni decoro architettonico, ma in origine aveva probabilmente un coronamento più alto.
All'interno si trovano tre vasche, in altrettanti vani messi in
comunicazione da brevi gallerie trasversali, che si inoltrano per 10 metri nella collina
sabbiosa con un sistema che ricorda quello degli antichi sepolcri etruschi e romani, per via
del soffitto a forma di capanna, ed in piccola parte sviluppate verso l'esterno con piccole volte a mattoni.
L'acqua si accumulava per stillicidio dalla volta e dalle pareti della grotta, in quanto
non vi è traccia di bottini. É privo di lavatoio e abbeveratoio, ma probabilmente questo complesso era
completato da altri due altri bacini dette "Le Gocciole" che si trovano ad una quota inferiore, a circa 100
metri di distanza. Oggi è in stato di abbandono.
Fonte della Prodaia
Nei campi attorno al Monastero si trova questa bella fonte composta da due vasche
inserite in una nicchia sovrastata da un'unico arco di mattoni.
La fonte, sebbene un po' sepolta dalla terra che gli si è addossata, è in discreto stato di conservazione.