LE GROTTE DELLA MONTAGNOLA SENESE
A pochi chilometri da Siena, la
Montagnola Senese è
una delle principali aree carsiche d'Italia e la seconda in Toscana dopo le Alpi Apuane.
Sono conosciute una novantina di cavità, alcune delle quali di importanza scientifica a livello internazionale,
ma l'area è da considerarsi ancora poco conosciuta dal punto di vista speleologico.
Di seguito una selezione delle grotte più interessanti.
ATTENZIONE !
La speleologia presenta dei pericoli e dei rischi molto alti.
Si raccomanda la massima conoscenza delle tecniche speleologiche o di essere accompagnati da esperti.
Non si assume nessuna responsabilità per eventuali danni a persone e cose derivanti dalle informazioni qui fornite.
T SI 139 - Buca a' Frati
É una grotta semplice da visitare (solo il primo tratto richiede 30 metri di corda di sicurezza,
e sono stati realizzati degli scalini per facilitare la visita anche ai non speleologi).
La Buca dei Frati è molto suggestiva e affascinanate, in quanto ricca di concrezioni.
Si trova nelle vicinanze della strada che da Abbadia Isola porta verso Casa Giubileo.
Prof.: 23
Sv.spaz.: 140
Sv.plan.: 120
Sv.long.: 45
Rilievo
T SI 256 - Buca delle Fate di Lecceto
É una grotta abbastanza semplice da visitare ed ha un unico pozzo, profondo circa 20 metri.
Probabilmente é collegata con un sistema carsico molto esteso e profondo.
Si trova nelle vicinanze dell'Eremo di Lecceto.
Prof.: 22
Sv.spaz.: 25
Sv.plan.: 5
Sv.long.: 5
Rilievo
T SI 257 - Buca della Nebbia
La grotta della Nebbia è un pozzetto molto semplice da visitare (non richiede corde) e piuttosto concrezionata.
Ha anche interesse dal punto di vista faunistico. Si trova nelle vicinanze della strada che da Pian del Lago conduce a Fungaia.
Prof.: 19
Sv.spaz.: 75
Sv.plan.: 60
Sv.long.: 24
Rilievo
T SI 258 - Grotta di Mugnano
o Grotta del Leccione o Grotta della Madonnina o Grotta di Sant' Antonio
É una grotta abbastanza semplice da visitare (richiede solo una corda di sicurezza di circa 30 metri per il primo tratto).
É ampia e articolata, interessante per il tipo di roccia nella quale si è formata che, secondo gli esperti, la rende una rarità addirittura su scala mondiale.
Si trova nelle vicinanze della strada che da Pian del Lago porta verso Fungaia.
Prof.: 21
Sv.spaz.: 180
Sv.plan.: 175
Sv.long.: 80
Rilievo
T SI 259 - Buca dei Campini
É una grotta piuttosto tecnica e molto ampia (richiede almeno 4 corde da 50 metri e bulloni di 8 mm e 10 mm).
Si trova nei pressi del Poggio Campacci vicino S. Colomba.
Prof.: 31
Sv.spaz.: 105
Sv.plan.: 85
Sv.long.: 50
Rilievo
T SI 364 - Buca del Chiostraccio
É piuttosto facile da visitare (basta superare un pozzo di circa 20 metri molto agevole, l'armo presente è composto da spit con diametro bullone di 8 e 10 mm).
La grotta del Chiostraccio è la più bella della Montagnola Senese, con sale ricche di stalattiti, stalagmiti, colonne e concrezioni calcaree, ed una grande colonia di pipistrelli.
Nella grotta sono stati trovati frammenti di ossa di "Ursus Spelaeus" di 29.000 anni fa, per cui rappresenta l'ultimo orso delle caverne mai trovato in Italia prima dell'estinzione,
ed uno scheletro di "Homo sapiens" di 15.000 anni fa, completo ed in ottimo stato di conservazione, che rappresenta l'uomo più antico della Toscana ed uno dei più antichi d'Italia.
Una curiosità: lo scheletro, trovato nel 1962, non fu considerato importante, e solo la sua esposizione nel 2010 ad una mostra ha suscitato un nuovo interesse che
ha portato alla sua datazione col C14 e all'accertamento della morte per trauma cranico.
La grotta si trova nei pressi di Abbadia a Isola (Monteriggioni).
Prof.: 50
Sv.spaz.: 160
Sv.plan.: 140
Sv.long.: 60
Rilievo
T SI 387 - Buca del Profondo
E' una grotta estremamente tecnica e riservata solo ai più esperti. Negli ambienti più profondi è presente una lapide in ricordo del fondatore della
Associazione Speleologica Senese, che per primo negli anni '60 esplorò le grotte della Montagnola Senese.
Prof.: 53
Sv.spaz.: 86
Sv.plan.: 51
Sv.long.: 35
Rilievo
T SI 493 - Buca delle Ragnaie
É una grotta piuttosto semplice da visitare (l'unica difficoltà da superare è la presenza di alcune strettoie piuttosto complicate) e non richiede l'uso di corde.
Molto suggestiva per quanto riguarda le concrezioni. Si trova nelle vicinanze della strada che da Fungaia conduce verso Fungaia Vecchia.
Prof.: 8
Sv.spaz.: 35
Sv.plan.: 26
Sv.long.: 19
Rilievo
T SI 506 - Buca della Tana di Casa Bocci
É una grotta estremamente semplice da visitare (adatta anche per bambini; non richiede l'uso di corde). Si trova lungo il Fosso Arnano nelle vicinanze di Casa Bocci (S.Colomba).
Prof.: 4
Sv.spaz.: 20
Sv.plan.: 18
Sv.long.: 18
 
Rilievo
T SI 508 - Buca al Vento di Abbadia a Isola
É una grotta molto impegnativa dal punto di vista tecnico, raccomandata solo ad esperti. Presenta un profondo e suggestivo pozzo nella parte finale.
Si trova nelle vicinanze del monumento ai Martiri di Monte Maggio, lungo la strada che da Abbadia Isola sale a casa Giubileo.
Prof.: 50
Sv.spaz.: 90
Sv.plan.: 44
Sv.long.: 20
Rilievo
T SI 509 - Buca dei Cantinacci
É una grotta piuttosto difficile da visitare, molto ampia ed articolata (richiede almeno 2 corde da 50 metri e bulloni di 8 mm e 10 mm).
Si trova nelle vicinanze del podere Valmaggiore presso Abbadia a Isola.
Prof.: 32
Sv.spaz.: 130
Sv.plan.: 95
Sv.long.: 27
Rilievo
T SI 513 - Buca dell'Olivo di Ricciano
La Buca dell'Olivo di Ricciano è composta da un unico pozzo di circa venti metri.
Si trova in località Le Vallecchie.
Prof.: 20
Sv.spaz.: 30
Sv.plan.: 13
Sv.long.: 10
Rilievo
T SI 514 - Buca dei Salami
É una cavità orizzontale piuttosto semplice da visitare (richiede una corda di alcuni metri per scendere il gradino all'ingresso) e molto suggestiva per le belle concrezioni.
Attualmente si trova in un fondo chiuso e la visita è vincolata al permesso dei proprietari.
Nella grotta dei Salami sono state trovate sepolture con corredi funebri dell'età del bronzo, conservate al Museo Archeologico di Siena.
Prof.: 4
Sv.spaz.: 25
Sv.plan.: 20
Sv.long.: 12
Rilievo
T SI 572 - Buca delle Cantine
É una grotta piuttosto tecnica (richiede almeno 2 corde da 50 metri e bulloni di 8 mm e 10 mm). É molto suggestiva, ampia e articolata.
Si trova tra Scorgiano e Cappella di Nagli.
Prof.: 35
Sv.spaz.: 120
Sv.plan.: 75
Sv.long.: 65
Rilievo
T SI 576 - Buca del Cane di Scorgiano
É una fessura verticale, difficile da visitare (richiede almeno 2 corde da 50 metri e bulloni di 8 mm e 10 mm).
É piuttosto ampia ed articolata, é interessata da una consistente circolazione d'aria con il classico comportamento da ingresso meteo basso del grande sistema carsico della Montagnola,
in gran parte ancora ignoto. Il posizionamento di termometri, barometro ed anemometro ha permesso di stimare la presenza di alcuni milioni di metri cubi di vuoti ancora celati con cui la Buca è collegata.
Si trova in località Podere Poggiarello, nelle vicinanze della strada che da Castel Pietraio conduce a Montauto.
Prof.: 43
Sv.spaz.: 109
Sv.plan.: 63
Sv.long.: 23
Rilievo
T SI 579 - Buca del Borro
E' una grotta piuttosto semplice da visitare (richiede una corda per superare il primo pozzetto).
Molto articolata e concrezionata. Si trova nell'alveo del Borro del Castagneto, presso Casa Giubileo.
Prof.: 22
Sv.spaz.: 72
Sv.plan.: 49
Sv.long.: 23
Rilievo
T SI 1379 - Buca dei Campacci
É una fessura verticale, piuttosto difficile da visitare (richiede almeno 2 corde da 50 metri e bulloni di 8 mm e 10 mm).
É stata scoperta nel 1997 ed è caratterizzata da notevoli concrezioni ed una corrente d'aria uscente in ogni periodo dell'anno.
Si trova sul Poggio Campacci presso S. Colomba.
Prof.: 37
Sv.spaz.: 70
Sv.plan.: 55
Sv.long.: 40
Rilievo
T SI 1579 - Buca del Zanna
Si tratta di una fessura verticale piuttosto difficile da visitare (richiede almeno 1 corda da 50 metri).
Fu descritta nel 1899 da Del Zanna e poi se ne sono perse le tracce, forse perchè era stata chiusa per sicurezza.
Poi, nel 1999, un'attenta esplorazione da parte del CAI di Siena ha permesso la sua individuazione e la successiva esplorazione, conclusa nel 2002.
Si trova nella sommità della vetta del Monte Maggio e quindi di facilissima individuazione.
Prof.: 22
Sv.spaz.: 53
Sv.plan.: 28
Sv.long.: 21
Rilievo
T SI 1581 - Grotta dell'Ugola
Primo esempio di morfologia freatica registrato sulla Montagnola: l'ambiente, infatti, si trova sotto al livello di base, e pertanto le cavità della roccia sono riempiti di acqua.
La grotta dell'Ugola deve il suo nome ai cunicoli rotondeggianti e molto stretti che richiamano la fisionomia della gola umana.
Al suo interno è presente una grande varietà di concrezioni eccentriche, stalattiti, stalagmiti, vele, colonne e cannucce, che la rendono unica tra le grotte della Montagnola.
Si sviluppa interamente nel Marmo Giallo di Siena ed il suo ingresso si apre direttamente sul fronte della vecchia cava di Moscona.
Prof.: - 18 / + 3
Sv.spaz.: 95
Sv.plan.: 66
Sv.long.: 23
Rilievo
T SI 1706 - Buca del Balcone
Richiede una ottima conoscenza delle tecniche speleologiche (armata con 4 fix ed uno spit, tutti da 8 mm).
Si tratta di una fessura verticale, profonda e piuttosto stretta, interamente sviluppata nel marmo e percorsa da una notevole corrente d'aria.
Al suo interno è presente un bel P30 che porta il dislivello totale a ben -53 metri.
Nel punto più profondo della grotta sono evidenti alcune rocce ben levigate, probabilmente dovute ad un antico scorrimento d'acqua.
Si apre nel Marmo Giallo di Siena presso il podere La Rassa, ed è stata accatastata nel 2004.
Prof.-53
Sv.spaz. 72
Sv.Plan. 27
Sv.long. 16
Rilievo
> Questa grotta è unica per la ricchezza di concrezioni di incredibile bellezza.
É costituita prevalentemente da due ampi pozzi verticali con uno sviluppo complessivo di -38 metri.
La parte più profonda (a partire da -20) è completamente ricoperta da concrezioni coralloidi, lunghe da qualche millimetro a qualche decina di centimetri.
Il nucleo delle concrezioni ha un colore biancastro, mentre spostandosi verso la parte apicale il colore si fa sempre più scuro, probabilmente
dovuto alla mobilizzazione e ricristallizzazione degli ossidi di ferro che colorano il Marmo Giallo di Siena.
L'origine della grotta Chioma di Berenice è legata ad un ambiente freatico, testimoniato dalla presenza di tubi freatici, pozzi, meandri e scallops,
oppure a fenomeni idrotermali, per via dei soffitti a "bolla" paragonabili a quelli delle grotte di Roselle (Grosseto).
Si apre nelle cave di marmo presso il podere La Rassa ed É stata scoperta nel 2005.