LE CONTRADE DI SIENA
Le contrade
Per quasi tutti i senesi la propria contrada è tutto.
La contrada è un territorio, un popolo, una bandiera. É la patria più vera, il patrimonio della memoria storica, il ricordo dell'infanzia.
Ecco perché il Palio e tutti gli altri eventi legati alle Contrade non è semplice folklore ma è profondamente vissuto nel cuore dai contradaioli.
É contradaiolo chi nasce nel territorio della contrada, un po' come la nazionalità: per cui non è una scelta, ma un dovere ed un diritto,
che dura per tutta la vita, anche nel caso in cui cambia casa e si trasferisce nel territorio di un'altra contrada.
Ma contradaiolo si può anche diventare: chi abita al di fuori delle mura od in un'altra città, può scegliere per simpatia
una Contrada, e partecipare alla sua vita.
I territori delle 17 Contrade
La Contrada è una porzione di città all'interno della cinta muraria. In tutto sono 17, ecco i nomi
delle contrade di Siena: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda (delfino), Pantera, Selva (rinoceronte), Tartuca, Torre (elefante) e Valdimontone.
I territori delle Contrade sono quelli stabiliti nel 1729 dalla principessa Violante Beatrice di Baviera, che le fissò
il numero in diciassette e pose (quasi) fine alle dispute di confine.
Non fanno parte di nessuna contrada il Duomo (ma non la piazza, che appartiene all'Aquila) ed il Palazzo Pubblico
con l'adiacente Piazza del Campo. Sono anche esclusi i territori al di fuori delle mura, in quanto all'epoca del bando erano aperta campagna,
anche se su di esse esercitano una certa influenza le Contrade che si affacciano alle porte della città. Ci sono però due eccezioni,
due collinette proprio di fronte all'Agriturismo La Torretta
occupate da due antichi monasteri fortificati che appartengono alla contrada della Chiocciola:
Sant'Eugenio a Monastero e Sant'Abondio.
Come si sono formate le Contrade? In origine avevano una funzione di difesa militare: nel Trecento, quando ogni città
era in lotta con quelle vicine, Siena era divisa in 3 Terzieri e 42 Compagnie Militari, chiamate anche Compagnie Urbane o Contrade. Nei secoli XV e XVI,
ai tempi del Granducato di Toscana, subirono una evoluzione: conservarono la costituzione e certe abitudini, ma assunsero scopi esclusivamente sociali e ricreativi.
Le tabelle di confine
Le Contrade custodiscono gelosamente il loro territorio: i confini sono segnati dalle tabelle di confine, cioé da targhe con lo stemma della contrada, murate agli angoli delle vie. Inoltre, in occasione della festa del Santo Patrono, detta Festa Titolare (ogni contrada ha il suo), viene effettuata la ricognizione dei confini: un corteo storico con tanto di autorità della contrada, Tamburini e sbandieratori (che qui si chiamano Alfieri), percorre il proprio perimetro e si incontra ai varchi di confine con le rappresentanze delle contrade confinanti.
Questo ha dei risvolti positivi: nelle contrade la criminalità è pressoché inesistente, proprio grazie alla presenza di contradaioli che, indirettamente, esercitano un certo controllo sul proprio territorio.
I Musei di Contrada
Ogni Contrada ha la sua Sede: 17 Contrade, 17 Sedi, una più bella dell'altra.
La Sede è costituita dal Museo, dall' Oratorio, dalla Società (dove c'é un bar, una cucina e ampi locali
per le feste e le cene) e dalla stalla per il cavallo, utilizzata nei giorni precedenti il Palio.
Il Museo è il centro della Contrada: ci sono gli ambienti di rappresentanza e di assemblea, gli uffici del
cancelliere (cioé del segretario) e del camarlengo (cioé del tesoriere), l'archivio (dove sono conservati foto e documenti delle
attività svolte, comprese le buste segrete con gli atti dei Palii) ed i magazzini (costumi, bandiere, tamburi,tavoli e
sedie per le cene).
Quello che più interessa al visitatore sono le sale in cui sono esposti orgogliosamente i drappelloni dei Palii vinti,
antiche bandiere, arredi sacri, antichi costumi (le monture) ed anche opere d'arte.
I Musei delle contrade sono visitabili gratuitamente o con offerta libera: orari e modalità sono indicati sui siti web
delle singole contrade.
Gli Oratori di Contrada
Ogni Contrada ha il suo oratorio di proprietà, dove si svolgono non solo i riti religiosi della comumità
(compresa la benedizione del cavallo che correrà il Palio) ma anche le adunanze per discutere sulla vita e sulle attività del rione.
Si tratta spesso di opere architettoniche straordinarie, che conservano antichi dipinti e sculture.
Tra tutti ricordiamo gli oratori delle contrade della Chiocciola, del Nicchio e della Tartuca in stile barocco, e l'oratorio della contrada
del Leocorno: di origine trecentesca, l'interno si presenta con una straordinaria fusione dell'arte cinqecentesca e seicentesca.
Alcune Contrade si appropriarono o costruirono una chiesa adibita a sede fin dal Quattrocento, ma la maggior parte
si procurò una propria sede stabile tra il Settecento e l'Ottocento, usufrendo in precedenza di locali presi in affitto.
La Festa titolare
Con la Festa titolare ogni contrada celebra il proprio patrono. Le vie del rione vengono addobbate a festa e la sera si
svolgono banchetti, giochi per i più piccoli come il "Palio dei cittini" e funzioni religiose come il "battesimo contradaiolo".
I festeggiamenti più caratteristici hanno luogo la domenica, quando si svolge il "giro": si tratta della sfilata
della "comparsa", cioé degli alfieri sbandieratori e dei tamburini in costume d'epoca, che per quasi tutto il giorno percorrono le vie della
città andando a porgere omaggio alle contrade amiche per poi raggiungere di sera piazza del Campo, un territorio che non appartiene a nessuna contrada.
Le feste titolari delle 17 contrade di Siena si svolgono tra aprile e settembre: solo la Chiocciola la celebra un giorno
fisso a prescindere dal giorno settimanale, le altre lo stabiliscono in genere il fine settimana successivo al giorno dedicato al Patrono.
Il battesimo contradaiolo
E' una cerimonia iniziatica che consacra l'appartenenza delle cittine e dei cittini (cioé bambine e bambini)
alla contrada di nascita, ma tutti, a qualsiasi età, possono essere protagonisti: tra gli alfieri che sventolano le bandiere ed i tamburini che rullano i tamburi, la massima autorità della
Contrada (il "Priore") battezza "contradaiolo a vita" usando l'acqua della fontana di contrada e recitando una formula solenne.
Ogni Contrada ha la sua fontana, in pietra o in bronzo, dove è raffigurato il proprio animale totemico.
Alcune fontane sono relativamente recenti, altre molto antiche, come quella del Bruco, che ha eletto a propria fontana una fonte medievale.
La vita di Contrada
La vita sociale della città ruota attorno alle contrade. Ognuna organizza mostre, conferenze, tornei sportivi, tombole e, per i bambini ma non solo, la festa di Carnevale e della Befana, nonché pranzi e cene, sia nei locali della Società che per le strade cittadine.
Tutti possono partecipare ai pranzi ed alle cene, basta procurarsi la tessera, il cui costo varia a seconda dell'importanza del banchetto: da quelli che si svolgono durante la festa titolare, a quella propiziatoria la sera prima del Palio fino all'eventuale Cena della Vittoria, o quella di chiusura dell'Anno Contradaiolo (il primo dicembre, patrono della città).
I partecipanti al banchetto vengono divisi per età: ci sono i tavoli per i cittini (cioé i bambini, che pagano la metà), per i citti e le citte (cioé ragazzi e ragazze), e per gli adulti.
Come il contradaiolo è vicino alla Contrada, anche la Contrada è vicina al contradaiolo, nei momenti più importanti della sua vita: i paggetti, in rappresentanza della Contrada, portsno fiori alle neomamme e presenziano battesimo, prima comunione, cresima e matrimonio.
La corsa dei Barberi
II Barberi sono i cavalli che partecipano al Palio ed anche le 17 palline con i colori delle contrade.
Il giorno del Palio, nel Palazzo Pubblico, l'ordine di estrazione delle palline indica l'ordine di entrata dei cavalli sulla linea di partenza della corsa.
Sono anche un gioco per tutte le età: il sacchetto di barberi è uno dei primi regali che riceve un bambino senese, ed impara a riconoscere i colori di ciascuna Contrada.
I ragazzini le lasciano andare per una discesa e le seguono di corsa agitando le braccia e gridando il nome della propria Contrada. Alla fine c'è una strettoia a imbuto, e vince chi ha la pallina che arriva per prima.
Ai barberi giocano anche gli adulti, in piste costruite appositamente, con delle rampe a zig-zag od a spirale, come quella di travertino collocata nei giardini di San Prospero (attorno alla Fortezza Medicea).