CRETE SENESI

Un paesaggio suggestivo

    Le Crete Senesi sono il "deserto che cinge Siena da meriggio" e proprio da Siena possiamo iniziare il nostro itinerario, suggestivo in ogni stagione: in primavera sono un manto verde che ondeggia nella brezza, in estate una distesa dorata di grano, in autunno un velo grigio di terra lavorata.
    Le colline dolcemente ondulate ed interrotte da grandiosi fenomeni erosivi danno vita ad ampi panorami con querce e cipressi solitari, poderi in cima alle alture, fontoni e laghetti di raccolta dell'acqua piovana e piccoli boschetti nei fondovalle.
    E' un ambiente brullo e desolato a causa della bassa piovosità e della natura argillosa del terreno ma di grande valore paesaggistico, immortalato dai fotografi sopratutto nelle prime ore del mattino.
    Percorrendo le Crete Senesi si incontrano borghi, pievi, monasteri e curiose architetture legate al mondo rurale: tabernacoli, mulini ad acqua, granai fortificati (grance), oltre a testimonianze degli Etruschi. Le strade sono panoramiche, divertenti da percorrere, tanto da diventare un motoitinerario molto apprezzato.
    Una terra ancora genuina, testimoniato da eventi come i carnevali di campagna che ancora si svolgono nei piccoli borghi, oltre a eccellenze gastronomiche e prodotti artigianali locali in vimini e terracotta.

Crete da gustare: percorino, tartufo e altro ancora

    Un ambiente così particolare produce speciali prelibatezze tutte da gustare.
    Qui si produce il rinomato pecorino delle Crete Senesi, reso saporito dalle erbe aromatiche tipiche dei suoli aridi, come l'Assenzio dei calanchi, che cresce solo qui. Ci sono diversi tipi di pecorino, da quello stagionato nel fieno a quello di fossa, e con diversi sapori, come il pecorino al tartufo.

    Molto rinomati sono proprio i tartufi: il Tartufo bianco pregiato ed il suo fratello minore, il Tartufo marzuolo, che niente hanno da invidiare a quelli di Alba. Anzi, il particolare clima delle crete senesi, arido e siccitoso, fà si che qui i tartufi crescono nei fondovalle, con conseguente diversità di sapore.

    Un'altra produzione tipica è il carciofo di Chiusure, piccolo borgo arroccato nei pressi dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore: solo qui viene coltivata questa varietà di carciofo, scuro e affusolato, con un sapore particolare, tutelato dalla banca del germoplasma della Regione Toscana, che possiamo ancora gustare in due sagre: a metà aprile (sagra del carciofo ad Asciano) e la prima domenica di novembre (festa della dicioccatura, nel paese di Chiusure).

    Nelle Crete Senesi possiamo anche trovare l'ottimo olio d'oliva extravergine e il vino Bianco Val d'Arbia DOC, prodotti da vigneti ed oliveti coltivati sui crinali delle colline.

Il parco fotografico delle Crete Senesi

    Il Parco fotografico delle Crete Senesi, istituito negli anni '90, era un sistema organizzato di punti artistico - fotografici, disseminati nei paesaggi ma anche nei borghi, dove realizzare fotografie artistiche o opere pittoriche.
    Ogni punto era uno spazio fruibile, grazie ad una piazzola pavimentata, una panchina in travertino e un cestino per i rifiuti.
    Purtroppo l'arredo urbano non esiste più, ma rimangono i punti per l'osservazione e la creazione artistica, i quali si trovano lungo le strade percorribili con l'auto e lungo sentieri ciclabili, ippovie e percorsi trekking.
    In agriturismo è disponibile la vecchia guida, con 56 itinerari di ogni tipo, per godersi pienamente questo stupendo e originale paesaggio, e mappe topografiche della zona con indicazione dei sentieri trekking.

Asciano, paese del garbo

    Asciano è un grazioso e attivo paesino al centro delle Crete Senesi, dove trascorrere piacevolmente un paio d'ore a passeggiare per vedere le testimonianze della'antica vita paesana come il vecchio mulino ed il lavatoio, e musei particolari che ospitano le opere della coppia artistica del luogo (Museo Cassioli) ed i reperti legati al territorio (Museo archeologico e d'arte sacra).
    In questo "paese del garbo", come lo definì Giosué Carducci, poeta toscano e premio nobel per la letteratura, si svolge il Mercatino delle Crete (seconda domenica di ogni mese).

Buonconvento, bandiera arancione

    Il tranquillo borgo di Buonconvento, considerato uno dei più belli d'Italia, conserva intatto un lungo tratto di mura medievali ed ospita due singolari musei da non perdere: il Museo della Mezzadria, che racconta le antiche tradizioni agricole della zona, ed il Museo d'Arte Sacra della Val d'Arbia, che raccoglie opere d'arte provenienti da pievi e chiese delle Crete.
    Il nome deriva da "Bonus conventus", ovvero buona adunanza di persone, che qui si stabilirono attirati dalla terra fertile e dalla posizione presso un guado sul fiume Ombrone.
    Qualche curiosità: qui ha le sue radici la famiglia Socini (o Sozzini) che nel XVI secolo ha dato vita al movimento eretico europeo denominato "socinianesimo", e un'iscrizione posta sul grazioso Palazzo Pretorio ricorda la schiacciante vittoria dei monarchici nel referendum del 1946.

Monteroni d'Arbia, dal mulino alla tabaccaia

    Monteroni è una moderna cittadina che ha conservato il mulino fortificato del trecento, oggi sede di mostre d'arte, con le sue macine e l'ampia vasca per la raccolta dell'acqua, inserita in un ampio giardino pubblico realizzato attorno all'antica vasca di accmolo.
    Il mulino di Monteroni garantiva l'approvvigionamento di farina della zona e dell'ospedale senese del Santa Maria della Scala, cui apparteneva. Al mulino era collegato l'imponente grancia fortificata di Cuna, magazzino per il grano e rifiugio per i viandanti, costruita nel XIV secolo poco più a nord, ben visibile dalla Cassia (non visitabile).
    Nel paese c'è anche la tabaccaia, un singolare e imponente monumento industriale costruito verso il 1920: attorno si è aggregata la Monteroni moderna, proprio come nel medioevo si è sviluppata attorno al mulino. Attiva fino al 2005, fu una delle principali tabaccaie europee, tanto che il tabacco era la coltura più diffusa della zona e nel paese si respirava un perenne profumo di tabacco.

San Giovanni d'Asso, capitale del tartufo

   San Giovanni d'Asso è un gioiello architettonico incastonato nelle Crete Senesi, con una rocca imponente ed una curiosa chiesetta romanica dalla grande cripta dove da trecento anni si rievoca la festa dello Scricchio (ottava di Pasqua).
    E' famoso per il tartufo, e non a caso ospita un originale Museo del Tartufo, il primo del genere in Italia, e due importanti mostre mercato, quella del Tartufo Bianco e quella del Tartufo Marzuolo.
    Poco fuori dell'abitato c'è un'oasi di pace e di verde tutta da scoprire: è il Bosco della Ragnaia, un tempo luogo di cattura degli uccellini con teli distesi sugli alberi (la "ragna"), oggi parco privato ad ingresso libero che propone un percorso filosofico tra fontane e sculture.
    Da visitare anche il vicino borgo semi-abbandonato di Monterongriffoli, con un'antica fonte medievale, alimentata da un canale sotterraneo proprio come i bottini di Siena.

Trequanda e la Beata degli innamorati

    Trequanda è un grazioso paese di campagna, centro di produzione di un ottimo olio d'oliva extravergine, dominato dal castello duecentesco dei Cacciaconti (luogo dantesco) e dalla chiesa romanica dalla curiosa facciata "a scacchiera".
    La Chiesa è oggi méta di pellegrinaggi di innamorati per chiedere una intercessione in amori non corrisposti. Infatti, in una intercapedine del muro, è stato trovato nel 1500 un corpo femminile che la leggenda ricorda integro e profumato, attribuito alla Beata Bonizzella Cacciaconti, vissuta qualche secolo prima e rinchiusa dai familiari per evitare che dilapidasse il patrimonio a causa della sua indole benefattrice, tanto che attirava i poveri da ogni dove e ne incentivava i matrimoni.
    Una vista panoramica sul paese si ha dal colle del Mulino a Vento, in realtà una colombaia della fine del '700, con all'interno 600 nidi in terracotta dove si allevavano i colombi viaggiatori (osservabile solo dall'esterno).

Petroio, l'arte della terracotta

    Il borgo di Petroio, vicino a Trequanda, ospita il Museo della Terracotta, una produzione tradizionale dell'artigianato delle Crete Senesi.
    Un tempo, tutti i borghi e tutte le fattorie sparsi nelle campagne avevano la loro fornace per trasformare l'argilla in mattoni, ma qui si sono specializzati in orci, vasi e decorazioni che secoli fa raggiungevano Siena ed Arezzo con i carretti ed oggi sono esportati in tutto il mondo.
    Nel bel museo si possono vedere terrecotte di tutte le foggie, compreso tubi per l'acqua, grondaie e sifoni (in quanto la lavorazione a mano conferisce una particolare resistenza) e brevi filmati che spiegano il ciclo di produzione (ingresso: intero 3 euro). Si può anche integrare una visita guidata al paese, un vero museo all'aria aperta (supplemento: 2 euro, tel 0577-665188).

L'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

    É una grande abbazia benedettina circondata da un paesaggio aspro e selvaggio, fatti di strapiombi e di creste, e percorso da suggestivi sentieri, particolarmente affascinanti nel periodo primaverile.
    L'Abbazia è protetta proprio da questi precipizi naturali, e vi si accede per il ponte levatoio della torre merlata, con la sua Madonna robbiana che sembra dare il benvenuto.
    All'interno dell'Abbazia sono da visitare:
    - il Chiostro con gli affreschi del Sodoma sulla vita di San Benedetto;
    - gli intarsi lignei del Coro, tutti diversi;
    - le meridiane, che seguono il ciclo del sole;
    - il punto vendita del miele e dei liquori;
    - la cantina con il vino prodotto dai monaci;
    - a Natale, il grande presepe con effetti speciali.