ARCHITETTURA A SIENA
Ecco un itinerario nell'architettura di Siena dalle origini al contemporaneo alla ricerca di curiosità
e gioielli architettonici.
Le Grotte
Siena sorge su un gruppo di
colline sabbiose,
che scendono a volte dolcemente ed altre volte con una parete verticale chiamata "balza".
Nelle balze di aprono le Grotte: si tratta di centinaia di cavità scavate nei sedimenti sabbiosi ed utilizzate
fino al dopoguerra anche anche come abitazioni ed oggi adibite a magazzini e rimesse auto, molte delle quali vere e proprie unità
immobiliari iscritte al catasto fabbricati.
Strade ricche di grotte che si inerpicano sul fianco di una balza sono la "via delle Grotte"
(che sale da via Fontebranda) e la "via delle Grotte di Pescaia" (che sale da via di Pescaia).
Le casetorri romaniche
Il romanico rappresenta la struttura iniziale di molti monumenti della città, poi evoluti nel gotico.
In questo periodo (XI-XII secolo) le famiglie più ricche trovavano rifugio nelle case-torri,
la cui altezza misurava il loro prestigio e potere. Col tempo sono state abbassate e inglobate nelle abitazioni, ma alcune hanno
mantenuto il loro impianto originario: a Siena se ne contano una decina. Il materiale da costruzione è una pietra calcarea estratta
dalla vicina Montagnola Senese,
detta appunto "pietra da torre".
Allo stile romanico si riferisce anche l'ex chiesa di San Desiderio realizzata in arenaria (vedi oltre) ed il curioso tiratoio della lana,
in Via del Tiratoio, dove la lana veniva stesa ad asciugare dopo essere stato lavorata dalle vicine gualchiere: è l'unico edificio romanico
realizzato in laterizi, composto da cinque piani con una successione di logge nel prospetto principale.
I palazzi gotici
Il gotico è lo stile che caratterizza Siena ed i suoi principali monumenti, realizzati tra il '200 ed il '300 (XIII-XIV secolo).
Allo stile gotico appartengono anche numerosi palazzi signorili, costruiti in "pietra da torre" almeno nella cortina basale della facciata.
Tra questi spicca l'elegante e raffinato Palazzo Tolomei, l'unico ad avere visibili i quattro lati, tutti in pietra,
e con diverse novità: doppie cornici orizzontali che corrono parallele in corrispondenza dei davanzali e delle imposte degli archi,
bifore dotate di trilobi circolari aperti, timpani delle aperture con dentelli e rosette.
Dimore storiche medievali
Quasi tutti degli edifici del centro storico medievale sono in mattoni, spesso facciavista, ottenuti
dalle argille che circondano la città. Passseggiando per Siena possiamo incontrare le case natali o le dimore storiche di personaggi illustri:
- la bottega dove Duccio di Buoninsegna dipinse nel 1308-1309 la famosa Maestà (via Stalloreggi 93).
- la casa del pittore e scultore Domenico Beccafumi (1486-1551), autore di alcuni mosaici del pavimento del
Duomo di Siena (via Sarrocchi 35);
- la casa dell'economista Sallustio Bandini (1677-1760), oggi sede di uffici dell'
Università di Siena, che all'esterno
conserva curiosi attacchi per legare i cavalli (via S. Bandini 25);
- la casa natale del fisico Giovanni Caselli (1815-1891), di professione inventore: l'idea più famosa è il pantelegrafo,
o telegrafo universale, precursore del fax (via Banchi di Sotto 17);
- la casa natale dello scultore Giovanni Dupré (1817-1882) (via G. Dupré));
- la casa natale dello scultore Tito Sarrocchi (1824-1900), vincitore di premi alle esposizioni universali (Via dei Maestri);
molte delle sue opere sono nel Cimitero Monumentale della Misericordia;
- la casa natale dello scrittore Federigo Tozzi (1883-1920), uno dei principali romanzieri italiani di inizio '900,
recentemente rivalutato (via dei Rossi 1);
- la casa natale del cantante lirico Ettore Bastianini (1922-1967), baritono di fama internazionale (via Mascagni 33).
Le chiese inglobate
Curiose alcune antiche Chiese oggi inglobate in edifici a destinazione commerciale o
residenziale. Tra queste l'ex Chiesa di San Desiderio, in stile romanico, una delle più antiche della città (XI secolo),
situata nel primo nucleo insediativo detto "Castelvecchio": è stata realizzata utilizzando blocchi di arenaria macigno,
una pietra da costruzione poco diffusa in città.
Il tardo rinascimento
Il manierismo è l'arte della "bella maniera" che si è sviluppata in Italia nel '500 (XVI secolo),
periodo di transizione tra il Rinascimento ed il Barocco, e per questo identificato anche come "tardo Rinascimento".
A Siena l'architettura manierista è piuttosto diffusa: appartengono a questo stile diversi
palazzi signorili ed alcune chiese: tra queste la famosa Santa Maria in Provenzano, fulcro dell'omonimo Palio,
e la facciata della Chiesa di San Martino (presso le Logge del Papa).
A poche centinaia di metri dall'agriturismo, in stile tardo rinascimentale, è la cappella rurale di S.Apollinare
(seconda metà del XVI secolo).
Gli splendori del barocco
Questo stile, diffuso dalla fine del '500 alla metà del '700 (XVI-XVIII secolo),
è ben rappresentato a Siena con diversi edifici religiosi d'eccellenza, mentre sono pochi gli esempi di architettura civile.
Entrando da porta Romana, due chiese attirano l'attenzione per il bianco splendore delle facciate barocche:
la chiesa di San Raimondo al Refugio
e la chiesa di San Giorgio, quest'ultima ultimata nel 1731 in sostituzione di una ben più antica della quale è rimasto il campanile
in mattoni facciavista di epoca tardo gotica. Sono in stile barocco anche gli oratori delle contrade della Chiocciola, del Nicchio e della Tartuca.
Da visitare gli interni barocchi della Chiesa di San Martino, della cappella del Palazzo Buonsignori
(all'interno della Pinacoteca Nazionale) e soprattutto dell'Oratorio della S.S. Trinità, attorno al quale ruota l'attività
della contrada del Leocorno che ne gestisce le aperture: di origine trecentesca, si presenta oggi con una straordinaria fusione
dell'arte cinqecentesca e seicentesca.
Il cinqecentismo
Nel '700 (XVIII secolo) l'edilizia privata ha abbracciato volentieri il "cinquecentismo", ovvero la rivisitazione
del Rinascimento alla luce delle novità dell'epoca corrente.
A questo stile appartengono infatti molti palazzi signorili, sia in città che nelle ville rurali nel contado,
appartenuti e appartenenti alle facoltose famiglie senesi.
Il purismo: a Siena uno dei più grandi esponenti
A Siena il purismo è sinonimo di Giovanni Partini, che fu uno dei principali esponenti italiani di questa corrente
sviluppata nella seconda metà dell'800 (XIX secolo) per cercare il bello naturale e non il bello ideale del classicismo. Partini ha progettato e restaurato
numerosi edifici, restituendo l'integrità dell'opera attraverso la ricostruzione storica: suo, per esempio, il disegno dei colonnini di Piazza del Campo.
Allo stesso ambito artistico appartengono il pittore Amos Cassioli e gli scultori Giovanni Dupré e Tito Sarrocchi:
alcune delle loro opere si trovano nel Cimitero Monumentale
della Misericordia, il cui ampliamento si deve proprio a Partini.
Il neogotico dei palazzi signorili
Il neogotico si è sviluppato tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 (XIX-XX secolo) per rivivere il periodo
aureo della città e assecondare la conseguente nostalgia che perdura ancora oggi.
Appartengono a questo stile revivalista alcuni palazzi signorili, tra i quali il
Palazzo Chigi Saracini (aperto alle visite guidate) ed il
Palazzo della Consuma (un luogo dantesco).
Questo periodo è anche quello del neoclassico, del neoromanico e del neorinascimento:
a quest'ultimo stile appartiene, vicino all'agriturismo, l'edificio detto "Commendone" (1908).
L'eclettismo negli edifici pubblici
Nello stesso periodo si sviluppa l'eclettismo, anche questo revivalista, che vuole combinare diversi stili.
All'architetto Francesco Azzurri è attribuito l'ex ospedale psichiatrico San Nicolò: si tratta
di un innovativo "villaggio dei matti" capace di ospitare 2.000 pazienti, costruito presso Porta Romana tra il 1870 ed il 1890 in stile
eclettico neorinascimentale su un preesistente monastero, oggi sede
universitaria.
All'architetto Vittorio Mariani sono attribuiti il Palazzo delle Poste e l'Asilo Monumento (dedicato ai caduti della prima
guerra mondiale), entrambi realizzati a inizio '900 nella zona dei Giardini della Lizza.
I villini liberty
Nei primi decenni del '900 avvengono trasformazioni urbanistiche con interessanti esempi di
architettura liberty poco fuori la cinta muraria.
Di fronte a Porta Camollia si trova Palazzo Maccari (1911) e poco oltre il Villino Lolini ed il Villino Sadun (1926),
questi ultimi costruiti nell'ambito del progetto di recupero di un'area rimasta degradata a seguito delle devastazioni causate
dall'assedio di Carlo V nel 16.mo secolo.
Poco distante, nella zona di San Prospero, è stato realizzato tra il 1920 ed il 1931 un ombroso quartiere di villini,
alcuni in stile eclettico e molti in stile liberty. Tra questi ultimi spicca il Villino Park Line, il quale presenta alcuni elementi di grande novità
sia nella pianta che nei prospetti, ispirati ad un modello neorinascimentale.
Il progetto architettonico di questi edifici abitativi è stato in genere attribuito ad Armando Sabatini e le
decorazioni con motivi di tardo liberty a Dario Neri.
Il razionalismo degli anni '30
Nel 1935 viene inaugurata la piccola Stazione Ferroviaria progettata in stile razionalista
dall'architetto Angiolo Mazzoni del Grande, e ricostruita dopo la distruzione bellica con alcune difformità dal preesistente.
C'è anche una torre per l'orologio e una torre luminosa (originaria), mentre l'antistante rotatoria alberata è stata
sostituita nel 2007 da un'area pedonale.
Un altro esempio è l'ex ospedale Achille Sclavo ("Istituto nazionale fascista della previdenza sociale"),
costruito poco fuori Porta Tufi tra il 1931 ed il 1935 al centro di un grande parco a disposizione dei degenti e recentemente recuperato
a fini abitativi, dove lo stile razionalista si coniuga con gli elementi neoclassici del colonnato.
Gli edifici pubblici nel dopoguerra
La sede della Camera di Commercio è stata costruita negli anni '50 in Piazza Matteotti
(detta piazza della Posta) al posto di un pregievole edificio preesistente. Lo stile e l'altezza stridono con le
circostanti costruzioni e soprattutto con l'adiacente palazzo ancora oggi adibito a sede centrale delle Poste Italiane.
Per anni si è parlato di demolire l'edificio, e venne anche fatto un concorso di idee per sostituirlo.
Vinse l'architetto spagnolo Bohigas, che prevedeva la costruzione di un edificio basso e con molte vetrate, ma l'idea è ancora nel cassetto.
Nell'attesa, il progetto di riqualificazione della piazza ha visto la sostituzione nel 2011 dei tre pini che si
vedono sulla sinistra.
L' estro della modernità
Alcuni degli edifici realizzati a Siena negli ultimi decenni del secolo scorso hanno cercato
di dare alla periferia della città un tocco di originalità. Tra quelli più estrosi:
- la chiesa di Vico Alto dedicata alla Beata Anna Maria Taigi, con una curiosa forma della copertura (1972);
- una moderna torre residenziale presso l'Acqua Calda (anni '90).
I palasport
Tra gli avvenieristici edifici destinati ad ospitare attività sportive abbiamo il PalaGiannelli, costruito nel 1968
con facciate pentagonali: la squadra locale di pallacanestro "Mens Sana 1871" vi disputò i primi campionati di serie A, prima di trasferirsi
nel 1976 nell'adiacente PalaEstra.
Un altro edificio è il PalaJudo, costruito nel 2004 su progetto di Giancarlo De Carlo, conosciuto internazionalmente
per essere uno dei fondatori del movimento Team X e tra i primi a sperimentare la partecipazione degli utenti in fase di progettazione.
Caratteristica la struttura portante composta da cinque travi arcuate in legno lamellare.
Il recupero delle fabbriche dismesse
Nel fondovalle ai piedi della città si trovano due complessi industriali, oggi riqualificati.
Il recupero più recente è quello della distilleria Socini, situata ai piedi di una ripida scarpata sottostante alle mura nord della
città, trasformata in un complesso polifunzionale. E' stato mantenuto l'involucro esterno e riorganizzati gli interni per realizzare
6.400 mq di abitazioni, 2.000 mq attività economiche e 3.800 mq la caserma della polizia, e riducendo l'altezza della ciminiera.
La città del futuro
Ecco due esempi di edifici costruiti nella periferia di Siena con i criteri del risparmio energetico
e della transizione ecologica. Il "quartiere ecologico Malizia" è nato nel 2010 sull'area occupata dai magazzini del Consorzio Agrario
e vuole inserirsi nella tradizione senese pur presentando elementi innovativi per diminuire il consumo energetico:
i fronti a nord presentano pareti con una forte inerzia termica grazie al laterizio ed alle aperture ridotte, i fronti a sud hanno una
tinteggiatura bianca ed ampie aperture schermate da protezioni in alluminio per impedire il surriscaldamento estivo.