L'ORTO FAI DA TE
L'orto fai-da-te
L'orto fai-da-te è capace di dare grandi soddisfazioni e facile da realizzare: infatti è
possibile ottenere ortaggi freschissimi a portata di mano anche in spazi molto piccoli.
Non solo: l'orto insegna a seguire i ritmi della natura, ad assaporare il gusto dell'attesa, a rallentare il proprio ritmo.
E' anche un momento educativo per i bambini, in quanto spesso è l'unico modo che hanno per conoscere l'origine degli
alimenti.
L'orto in casa
La casa è come una serra e si possono coltivare ortaggi svincolandosi dai capricci del clima, e nel frattempo
arricchendo l'ambiente con un pò di verde.
Si può iniziare a creare un orticello mettendo semplicemente dei vasi sul pavimento o su dei ripiani vicino ad una
finestra, utilizzando contenitori d'arredo o, per fare "tendenza", contenitori di recupero come barattoli di latta, bottiglie di plastica o vecchie pentole colorate.,
Per ottimizzare lo spazio possiamo creare un orto verticale, per esempio con un apposito scaffale da inserire nella cucina,
oppure svilupparlo su una parete utilizzando elementi d'arredo o materiali di recupero come bottiglie di plastica.
Un'altra soluzioneè quella di una coltura idroponica (senza terra) al posto della tenda della finestra (windows farm),
con dei contenitori appesi uno dietro l'altro e dei tubicini colorati per l'irrigazione.
L'orto fuori dalla finestra
Fuori dalla finestra o dalla ringhiera del balcone si potrebbero mettere fioriere o pianali, assicurandosi di fissarli molto bene,
sempre che non siano vietati dal regolamento edilizio del Comune o dal regolamento condominiale, e sempre siamo lontani da fonti di inquinamento.
Nel futuro, si potrebbe arrivare a ricoprire la facciata ed il tetto con ortaggi e piante aromatiche, come proposto a Expo 2015 dal padiglione degli Stati Uniti (foto),
dove le piante vengono seminate in uno speciale tessuto acrilico e tutto il nutrimento è disciolto nell'acqua con cui si irriga in modo automatizzato.
E' questo il cosiddetto "giardino verticale" (vertical garden), che funziona da isolante termico naturale,
capace di ridurre i costi sia di riscaldamento che di climatizzazione,
cosa che i contadini sapevano benissimo e facevano crescere l'edera sulla facciata di casa.
L'orto sul balcone
Un balcone od un terrazzo offre una maggiore libertà di azione.
Per sfruttare meglio lo spazio, bisogna cercare di svilupparsi in altezza,
usando graticci o bastoni dove far sviluppare varietà rampicanti, oppure mettere i vasi uno sopra l'altro fissati ad un muro, oppure appesi a pancali verticali o ad una scala di legno.
Per risparmiare sul costo dei contenitori, si possono usare taniche dell'acqua distillata o bottiglie di plastica, e perfino usare direttamente i sacchi
di terriccio, facendo nella parte superiore dei fori dove fare crescere la piantina, e nella parte inferiore altri fori per far sgrondare l'acqua in eccesso.
L'orto in giardino
Se il giardino ha una zona con del terreno di almeno 30-40 centimetri di profondità, si potrebbe anche realizzare
un giardinorto, ovvero coltivare ortaggi che hanno anche un valore ornamentale come il cavolo rosa, ortaggi esotici come il kiwano,
oppure ortaggi antichi e pressoché scomparsi dai supermercati come l'alchechengio, oppure nuove varietà come il pomodoro nero,
che sorpenderanno tutti.
Se la profondità del terreno lo consente, si potrebbero coltivare perfino degli alberi da frutto, preferendo
quelli che non necessitano di trattamenti antiparassitari e forniscono stupende fioriture, o fare una pergola con l'uva da tavola o con il kiwi.
L'orto urbano
Gli orti urbani (urban farming), creano un paesaggio curioso ma spesso degradato se coltivati abusivamente lungo le
scarpate stradali o le sponde dei fiumi, deturpando il paesaggio con capanni e recinzioni realizzate con materiali improvvisati.
Gli orti in città hanno però una importanza sociale non indifferente, in quanto portano benefici economici,
morali ed igienici, sopratutto agli anziani.
La soluzione è quella adottata da tempo nei Paesi del Nord Europa e del Nord America, e dal 2019 anche a Siena
con il progetto "centomila orti in Toscana", dove un'area pubblica nell'immediata periferia della città è stata
suddivisa in piccoli appezzamenti ed assegnati gratuitamente ai richiedenti con un regolamento da rispettare, diventando anche luogo di svago
per i residenti del quartiere.
L'orto sociale
Gli orti sociali (community garden), è la forma più evoluta dell'orto fai-da-te. E' un luogo aperto a tutti,
in genere ricavato in uno spazio pubblico, anche pavimentato, e magari recuperato al degrado, dove le persone possono incontrarsi e partecipare
attivamente alla creazione di un nuovo modello di sviluppo.
Della coltivazione si occupano volontari e ragazzi disabili oppure agli anziani della RSA, che poi si suddividono
il raccolto; in alcuni casi una parte viene consegnato al ristorante che finanzia il progetto.
L'orto scolastico
Un orto a scuola è un'attività fondamentale per l'educazione dei bambini, i quali sono in genere privi di un
contatto quotidiano con gli elementi della natura. Soprattutto, come lo sport, è gioco di squadra, impegno e responsabilità.
Nel progetto di un orto didattico per un asilo o una scuola elementare si possono integrate diverse discipline,
come storia (la figura del contadino nella società feudale, la conservazione del cibo nelle epoche storiche come le
ghiacciaie), italiano (temi sui lavori svolti, miti sulle origini
delle piante), applicazioni tecniche (planimetria dell'orto), matematica (volume del terreno, litri di acqua) e ovviamente scienze
(la pianta, l'acqua, il clima).
L'orto solidale
Per avere un'idea dell'importanza economica e sociale degli orti, basti pensare alle iniziative volte a
realizzare orti nei paesi devastati da guerre o carestie, come in Bosnia, in Palestina ed in Africa, con grandi benefici e bassi costi:
bastano dei semi e degli attrezzi manuali.
Il progetto "Diecimila orti per l'Africa", lanciato nel 2015 da Slow Food, propone una semplice ma
concreta opportunità di lavoro: coltivare le proprie terre altrimenti minacciate dall' accaparramento da parte di multinazionali,
con l'obiettivo di sostenere le produzioni locali, mantenere la biodiversità,
valorizzare il sapere delle comunità locali, in una forma di sostentamento rispettosa dell'uomo e del territorio,
come primo passo di uno sviluppo autonomo, reale e duraturo.
Come coltivare
Luogo. Da sconsigliare i luoghi vicini a fonti di inquinamento, ad esempio una strada molto trafficata o una zona industriale.
Esposizione. Se avete balconi che si aprono su diverse facciate, la migliore esposizione è
ad est ed anche quella a sud, che però nei mesi estivi necessita di un ombreggiamento (in commercio esistono reti ombreggianti).
Contenitori. I classici vasi di teracotta, anche se più pesanti, sono i migliori in
quanto trattengono l'umidità, mentre quelli di plastica o di latta limitano molto lo sviluppo delle piante se esposti a lungo al sole dei mesi estivi. Ottimi anche i cassoni o le cassette di legno.
Terriccio. Preferite un terriccio universale, con torba assente o poco presente, senza frammenti di legno e con la scritta "utilizzabile in agricoltura biologica".
E' bene usare terriccio nuovo ad ogni semina o trapianto, dato che nel vaso il volume di terra è limitato rispetto alle necessità. Il costo varia dai 5 ai 20 centesimi al litro.
Semi. Evitate di comprare semi trattati con antiparassitari (lo sono sopratutto fave, fagioli e piselli),
in modo da maneggiarli con le mani senza usare guanti usa e getta.
Piantine. In alternativa ai semi, potete comprare piante da orto già pronte in un Garden Center o in una rivendita per agricoltori. Da preferire quelle innestate che,
sebbene più costose, sono più resistenti e più produttive, e quindi sono più indicate per sfruttare al meglio i piccoli spazi. Si possono trovare piante innestate di anguria, cetriolo, melanzana, melone, peperone e pomodoro.
Pacciamatura. Se l'orto è all'aperto, è molto importante pacciamare il terreno
ovvero mettere un strato superficiale di erba secca o frammenti di corteccia, in modo da mantenere il terreno più umido ed ostacolare la crescita delle erbacce.
Irrigazione. Mai dare l'acqua nelle ore calde della giornata, prediligere la sera dopo il tramonto, o la mattina presto.
Evitate sia che la terra secchi completamente, sia l'eccessiva umidità in quanto puù portare ad un marciume radicale ed alla morte della pianta
(se si usano i sottovasi è facile accorgersi se l'acqua è troppa).
Dunque non è detto che bisogna innaffiare ogni giorno, toccate il terreno prima di farlo: se è abbastanza umido rimandate al giorno successivo.
Nei periodi di assenza, usate la classica bottiglia rovesciata. Per i vasi più grandi, la cosa migliore è interrare
un vaso di terracotta da riempire periodicamente, che permette un notevole risparmio di acqua. Esistono anche kit l'irrigazione a goccia da collegare ad una elettrovalvola con timer incorporato,
per cui l'irrigazione avviene automaticamente nel periodo prestabilito.
(fino al 70%) ed una crescita più rapida e vigorosa delle piantine.
Concimazione. Tenete presente che alcuni terricci hanno già dei concimi aggiunti.
Se li aggiungete voi, usateli con saggezza, in quanto potrebbero "bruciare" le piantine, quindi preferite i concimi a lenta cessione.
In caso di semina, fate in modo che i granuli non tocchino il seme, ed in caso di trapianto che non tocchino le radici.
Quindi mescolate un po' di terriccio con dei granuli di concime e mettettelo nella metà inferiore del contenitore,
mentre se avete un giardino distribuite i granuli di concime sulla superficie e poi vangate per interrralo e mescolarlo.
Preferite i concimi "bilanciati": sono quelli che contengono i principali nutrienti della pianta (azoto, fosforo e potassio) in proporzioni
pressoché uguali tra loro. Tenete presente che i concimi biologici e quelli chimici non hanno una differente composizione, ma è diverso il modo con il quale sono stati prodotti.
Difesa dalle malattie. Talvolta, per combattere funghi, insetti ed acari, è necessario usare a sostanze chimiche, sopratutto per le specie
di ortaggi più sensibili, ovviamente ricorrendo a sostanze ammesse in agricoltura biologica, per le quali non occorre avere il "patentino", il quale
è necessario per comprare i prodotti più tossici, e per ottenerlo occorre frequentare un corso a pagamento e sostenere un esame.
Per irrorare basta recuperare lo spruzzino del lavavetri, sciacquandolo bene, o comprare un attrezzo apposito.
Difesa dai funghi. Sono i parassiti che vivono all'interno delle foglie e le fanno ingiallire.
L'unica difesa è la prevenzione e riguarda le piante da frutto tipo pomodori, peperoncino e zucchine: bisogna spruzzare periodicamente rame e zolfo bagnabile (ammessi in agricoltura biologica),
con una frequenza sufficiente a seguire l'accrescimento delle parti verdi e comunque dopo ogni pioggia dilavante.
Difesa dagli insetti. Gli insetticidi chimici sono sostanze molto tossiche, per cui bisogna usare
piretro naturale, ammesso in agricoltura biologica. Anche in questo caso preferite flaconi da 1 Kg che potete trovare nei negozi per agricoltori professionali.
Se le piante sono poche, conviene asportare manualmente i parassiti con un batuffolo di cotone inumidito.
Difesa dagli acari. Gli acaricidi sono sostanze molto tossiche, per cui è preferibile ricorrere
all' asportazione manuale di questi piccoli animaletti, detti anche ragnetti, in genere gialli o rossi.
Difesa dai volatili. Il vostro piccolo orto sarà come un faro nella notte per i passerotti, piccioni e sopratutto storni come
fonte di cibo e di materiali per il nido. Qualche risultato si ottiene con dei piccoli spaventapasseri di fortuna come vecchi CD e palloncini colorati con occhi disegnati.
Se non sono sufficienti, occorre coprire l'albero da frutto o gli ortaggi con una rete.
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Alcune bustine di semi per l'orto fai da te.
Semi di pisello trattati con prodotti tossici, da maneggiare con guanti usa e getta.
Piantine da orto in vendita in un Garden Center.
Vasi d'arredo per l'orto in casa.
Vecchi CD colorati appesi ai rami di un kaki per tenere lontano gli storni.
Albicocco protetto da una rete per la raccolta delle olive, ma esistono anche reti leggere.