SANTA CATERINA DA SIENA
e l'itinerario cateriniano
Santa Caterina, patrona d'Italia e d'Europa
Santa Caterina da Siena è Patrona d'Italia insieme a San Francesco d'Assisi
(nominata nel 1939 da papa Pio XII) e Patrona d'Europa insieme a Santa Brigida di Svezia e Santa Teresa
Benedetta della Croce (nominata nel 1999 da papa Giovanni Paolo II).
Inoltre è stata la prima donna, assieme a Santa Teresa d'Avila, ad aver avuto il titolo di
Dottore della Chiesa Universale, finora attribuito a sole 33 persone come riconoscimento alle
loro riflessioni teologiche (nominata nel 1970 da Paolo VI).
Ma già nel 1461 Santa Caterina da Siena fu canonizzata da Pio II,
e nel 1866 fu dichiarata compatrona di Roma da Pio IX. Inoltre, dal 1947, è
Patrona delle infermiere della Croce Rossa.
E' anche patrona delle contrade
dell'Oca (nel cui territorio si trova la sua Casa) e del Drago (nel cui territorio si trova la Basilica di San Domenico, che frequentò
assiduamente e che contiene alcune sue reliquie).
Una tale quantità di riconoscimenti si spiega con il carattere eccezionale e la vita frenetica di
Santa Caterina da Siena. Già durante la sua breve vita attrasse e stupì i suoi contemporanei, che divulgarono in tutta
Europa la sua immagine ed i suoi insegnamenti.
Nonostante che fosse del tutto priva di istruzione (imparò a leggere
da sola, e più tardi a scrivere, rimanendo però semianalfabeta), e non certo favorita dal suo stato femminile (visse
in un'epoca dove le donne non erano considerate), Caterina fu chiamata maestra da un gran numero di discepoli
fra cui illustri professori universitari, fu ricevuta ed ascoltata da papi, cardinali e re di tutta Europa, e fu capace di esercitare
un'azione incisiva fino alle più alte autorità politiche e religiose dell'epoca.
E' un fatto di per sé miracoloso che una donna di umili origini potesse intrattenere
nel XIV secolo una corrispondenza politica con i potenti del tempo, ai quali si rivolgeva con tono di fermo comando,
pur senza perdere la sua abituale umiltà.
La venerazione alla Santa è oggi diffusa a livello internazionale, e
dal 2000 viene celebrata a Siena una Festa Internazionale in onore di Santa Caterina, durante la quale una solenne processione
porta la reliquia della Sacra Testa dalla Basilica di San Domenico al Duomo.
Infermiera volontaria e messaggera di pace
Sono questI in sintesi i due grandi operati di Santa Caterina da Siena.
Da una parte infermiera volontaria tra i deboli, dall'altra messaggera di pace tra i potenti:
parlò a papi e lebbrosi, a generali e cuoiai, a regine e donne di casa.
Caterina interpretò la carità cristiana in modo operativo e concreto,
tanto che frequentò giornalmente l'ospedale senese portando assistenza e conforto ai malati.
Rappresenta dunque il modello di infermiera volontaria per eccellenza: piena di carità, pazienza,
energia e forza di volontà. Per questo Caterina è stata paragonata ad una grande figura della nostra epoca, Madre Teresa di Calcutta.
Non solo: nelle lettere ai politici suoi contemporanei ricorda che il potere di governare
la città è un "potere prestato" da Dio.
La politica, per la Santa Senese, è la buona amministrazione della cosa pubblica finalizzata ad ottenere il bene
comune e non l'interesse personale. Per far questo il buon amministratore deve ispirarsi direttamente a Gesù Cristo,
che rappresenta l'esempio più alto di giustizia.
Per questo, Giovanni Paolo II ha definito S.Caterina da Siena "messaggera di pace" e "la mistica della politica".
L'itinerario cateriniano
La basilica cateriniana
Torna comodo iniziare l'itinerario cateriniano con la visita dell'imponente
Basilica cateriniana di San Domenico, frequentata dalla Santa.
La costruzione, in stile gotico cistercense, iniziò nel 1225 e fu ampliata in più
riprese.
Conserva la Sacra Testa di Santa Caterina, collocata su uno stupendo
altare marmoreo dello scultore Giovanni di Stefano (1469), e capolavori pittorici del Sodoma
come l'Estasi di Santa Caterina e S.Caterina cade tramortita dopo ricevute le stimmate (1477-1549).
Casa-Santuario Santa Caterina
Dalla basilica possiamo scendere verso la Casa Santuario di Santa Caterina, altro importante luogo cateriniano.
Il porticato, detto Portico dei Comuni
perché tutti i comuni italiani contribuirono alla sua costruzione, fu realizzato tra il 1941 ed il 1947 al posto di una chiesetta preesistente,
mentre l'elemento più antico è il pozzo in travertino, databile tra la fine del '400 e l'inizio del '500.
In una celletta della casa-santuario troviamo alcuni oggetti di Santa Caterina da Siena: il bastone usato per
sorreggersi, la boccetta nella quale metteva gli aromi per alleviare i dolori dei malati dell'Ospedale di Santa Maria della Scala,
e la borsa in seta che contenne la sua testa quando fu staccata dal corpo e trasportata da Roma a Siena.
Da visitare l' Oratorio del Crocifisso, costruito nel 1623 sull'orto dei genitori
di Caterina, dove è custodito il crocefisso che, secondo al tradizione, dette le stimmate a Santa Caterina il 1° aprile 1375,
avvenuto nella chiesa di Santa Cristina a Pisa. Qui, in una nicchia, si trova un'altra reliquia di Santa Caterina da Siena: il frammento di una scapola.
Da non perdere la preziosa collezione di ceramiche:
vasi di porcellana stupendamente decorati, usati per contenere l'olio della lampada votiva, offerti in occasione della Festa che ogni anno viene celebrata a Siena in onore di Santa Caterina.
La fonte cateriniana
Ritorniamo ora sulla strada e continuiamo a scendere: gli stemmi lungo la via ricordano
che siamo nella
Contrada dell'Oca.
Si arriva ben presto a Fontebranda,
un'antica fonte medievale fortificata,
dove la giovane Caterina andava ad attingere l'acqua e per questo viene anche chiamata la "Santa di Fontebranda".
La salita del Costone
Nel versante opposto della valle, la ripida e pittoresca Via del Costone (passaggio pedonale)
porta a pochi passi da Piazza del Duomo. É su questa salita che, secondo la tradizione, Caterina ha la prima visione: Cristo le appare
al disopra della chiesa di San Domenico. In alternativa si può prendere, poco più a valle, una scala mobile.
La scalinata del Duomo
Alla fine della salita del Costone, prendendo a sinistra, si giunge ben presto alla scalinata
che parte dal Battistero e fiancheggia il Duomo di Siena.
Caterina la percorreva quasi ogni giorno per raggiungere l'Ospedale di Santa Maria della Scala, ed una volta cascò:
il punto è indicato da una croce scolpita in uno degli ultimi scalini.
Si tratta in effetti di una scalinata ripida e scivolosa, sopratutto quando piove,
e secondo la leggenda Santa Caterina cascò per essere stata spinta dal diavolo, o per aver aver visto il diavolo
alla finestra della Cattedrale presente in quel punto della scalinata. Nella caduta, la Santa perse tutti i denti
e ogni dente spaccò il marmo degli scalini: ancora oggi è possibile vedere lungo la scalinata alcune piccole toppe.
L'antico ospedale
Arriviamo quindi in piazza del Duomo, dove si trova il luogo cateriniano per eccellenza: il trecentesco Ospedale del
Santa Maria della Scala,
che diventò grande e potente grazie alla sua posizione strategica lungo la
Via Francigena.
Oggi è un complesso museale, che ospita percorsi museali permanenti e mostre temporanee di livello
internazionale. All'interno si trovano diverse cappelle, tra cui l' Oratorio di Santa Caterina della Notte, dove la Santa
si raccoglieva durante le lunghe notti trascorse al capezzale dei malati.
I musei con i dipinti della Santa
L'itinerario cateriniano può essere concluso con la visita alla vicina Pinacoteca Nazionale, dove
sono conservati numerosi dipinti che raffigurano la Santa.
Da non perdere anche il Museo delle Biccherne,
una collezione unica al mondo di arte medievale minore, con alcune raffigurazioni della Santa ed alcuni documenti storici sulla vita di Santa Caterina.
Gli artisti senesi predilessero la raffigurazione di tre episodi della sua vita: il matrimonio mistico, le stimmate e l'estasi.
La basilica cateriniana di San Domenico e, in basso a destra, la casa-santuario di Santa Caterina.
La Casa - Santuario di Santa Caterina da Siena.
Fontebranda, la fonte dove Caterina andava ad attingere l'acqua.
La scalinata dove cadde Santa Caterina, nel suo percorso tra la sua casa e l'Ospedale di Santa Maria della Scala.
Santa Maria della Scala, il più grande ospedale medievale del mondo, dove Caterina assisteva i malati.
Santa Maria della Scala, il vestibolo di accesso alla Cappella della Notte dove la Santa si concedeva qualche pausa.
La basilica cateriniana
Torna comodo iniziare l'itinerario cateriniano con la visita dell'imponente
Basilica cateriniana di San Domenico, frequentata dalla Santa.
La costruzione, in stile gotico cistercense, iniziò nel 1225 e fu ampliata in più
riprese.
Conserva la Sacra Testa di Santa Caterina, collocata su uno stupendo
altare marmoreo dello scultore Giovanni di Stefano (1469), e capolavori pittorici del Sodoma
come l'Estasi di Santa Caterina e S.Caterina cade tramortita dopo ricevute le stimmate (1477-1549).
Casa-Santuario Santa Caterina
Dalla basilica possiamo scendere verso la Casa Santuario di Santa Caterina, altro importante luogo cateriniano.
Il porticato, detto Portico dei Comuni
perché tutti i comuni italiani contribuirono alla sua costruzione, fu realizzato tra il 1941 ed il 1947 al posto di una chiesetta preesistente,
mentre l'elemento più antico è il pozzo in travertino, databile tra la fine del '400 e l'inizio del '500.
In una celletta della casa-santuario troviamo alcuni oggetti di Santa Caterina da Siena: il bastone usato per
sorreggersi, la boccetta nella quale metteva gli aromi per alleviare i dolori dei malati dell'Ospedale di Santa Maria della Scala,
e la borsa in seta che contenne la sua testa quando fu staccata dal corpo e trasportata da Roma a Siena.
Da visitare l' Oratorio del Crocifisso, costruito nel 1623 sull'orto dei genitori
di Caterina, dove è custodito il crocefisso che, secondo al tradizione, dette le stimmate a Santa Caterina il 1° aprile 1375,
avvenuto nella chiesa di Santa Cristina a Pisa. Qui, in una nicchia, si trova un'altra reliquia di Santa Caterina da Siena: il frammento di una scapola.
Da non perdere la preziosa collezione di ceramiche:
vasi di porcellana stupendamente decorati, usati per contenere l'olio della lampada votiva, offerti in occasione della Festa che ogni anno viene celebrata a Siena in onore di Santa Caterina.
La fonte cateriniana
Ritorniamo ora sulla strada e continuiamo a scendere: gli stemmi lungo la via ricordano
che siamo nella
Contrada dell'Oca.
Si arriva ben presto a Fontebranda,
un'antica fonte medievale fortificata,
dove la giovane Caterina andava ad attingere l'acqua e per questo viene anche chiamata la "Santa di Fontebranda".
La salita del Costone
Nel versante opposto della valle, la ripida e pittoresca Via del Costone (passaggio pedonale) porta a pochi passi da Piazza del Duomo. É su questa salita che, secondo la tradizione, Caterina ha la prima visione: Cristo le appare al disopra della chiesa di San Domenico. In alternativa si può prendere, poco più a valle, una scala mobile.
La scalinata del Duomo
Alla fine della salita del Costone, prendendo a sinistra, si giunge ben presto alla scalinata
che parte dal Battistero e fiancheggia il Duomo di Siena.
Caterina la percorreva quasi ogni giorno per raggiungere l'Ospedale di Santa Maria della Scala, ed una volta cascò:
il punto è indicato da una croce scolpita in uno degli ultimi scalini.
Si tratta in effetti di una scalinata ripida e scivolosa, sopratutto quando piove,
e secondo la leggenda Santa Caterina cascò per essere stata spinta dal diavolo, o per aver aver visto il diavolo
alla finestra della Cattedrale presente in quel punto della scalinata. Nella caduta, la Santa perse tutti i denti
e ogni dente spaccò il marmo degli scalini: ancora oggi è possibile vedere lungo la scalinata alcune piccole toppe.
L'antico ospedale
Arriviamo quindi in piazza del Duomo, dove si trova il luogo cateriniano per eccellenza: il trecentesco Ospedale del
Santa Maria della Scala,
che diventò grande e potente grazie alla sua posizione strategica lungo la
Via Francigena.
Oggi è un complesso museale, che ospita percorsi museali permanenti e mostre temporanee di livello
internazionale. All'interno si trovano diverse cappelle, tra cui l' Oratorio di Santa Caterina della Notte, dove la Santa
si raccoglieva durante le lunghe notti trascorse al capezzale dei malati.
I musei con i dipinti della Santa
L'itinerario cateriniano può essere concluso con la visita alla vicina Pinacoteca Nazionale, dove
sono conservati numerosi dipinti che raffigurano la Santa.
Da non perdere anche il Museo delle Biccherne,
una collezione unica al mondo di arte medievale minore, con alcune raffigurazioni della Santa ed alcuni documenti storici sulla vita di Santa Caterina.
Gli artisti senesi predilessero la raffigurazione di tre episodi della sua vita: il matrimonio mistico, le stimmate e l'estasi.
La basilica cateriniana di San Domenico e, in basso a destra, la casa-santuario di Santa Caterina.
La Casa - Santuario di Santa Caterina da Siena.
Fontebranda, la fonte dove Caterina andava ad attingere l'acqua.
La scalinata dove cadde Santa Caterina, nel suo percorso tra la sua casa e l'Ospedale di Santa Maria della Scala.
Santa Maria della Scala, il più grande ospedale medievale del mondo, dove Caterina assisteva i malati.
Santa Maria della Scala, il vestibolo di accesso alla Cappella della Notte dove la Santa si concedeva qualche pausa.